Dal primo gennaio 2016 è entrato in vigore il decreto che regolamenta il passaggio dalle prescrizioni cartacee a quelle dematerializzate. È dunque possibile ottenere farmaci prescritti con ricetta elettronica in tutte le farmacie italiane, pubbliche e private convenzionate del territorio italiano, anche al di fuori della propria regione di residenza.
Tutti i cittadini che si trovano fuori per lavoro, studio o in vacanza beneficeranno di questa novità. Dovranno passare comunque alcuni mesi affinché il sistema vada a regime attraverso l’implementazione di un software per il calcolo dei diversi ticket regionali.
Come funziona
Il medico non compila più la ricetta rossa ma inserisce una richiesta sul computer con numero identificativo, i dati del paziente, il farmaco o l'esame prescritto ed eventuali esenzioni, consegnando, in genere, un promemoria da portare in farmacia per ritirare i medicinali. In caso di perdita del promemoria, a differenza della ricetta cartacea, i farmaci potranno comunque essere acquistati perché la prescrizione è registrata nei database, accessibili da tutte le farmacie.
I vantaggi
La ricetta elettronica può essere utilizzata con le stesse modalità adottate nella propria regione; consente una maggiore tracciabilità dei farmaci prescritti e garantisce una diminuzione dei costi per l’acquisto delle ricette rosse, offrendo servizi migliori. La sincronizzazione della prescrizione del medico da un lato e dell’erogazione da parte del farmacista dall’altro consentono anche di controllare l’appropriatezza dei medicinali e di ridurre eventuali falsificazioni.
La vecchia ricetta cartacea
In attesa che la ricetta elettronica venga adottata ovunque, per le ricette cartacee valgono ancora le vecchie regole. Ha, cioè, validità regionale: fuori dalla propria regione il cittadino che necessita di un farmaco deve pagarlo interamente (anche se ha la ricetta). Altrimenti deve rivolgersi alla guardia medica per una richiesta di compilazione di ricetta valida in quella regione.