Ad oggi, una diagnosi certa o precoce del morbo di Alzheimer è pressoché impossibile. I “marker” (le molecole indicative della presenza della malattia) vanno ricercati nel liquido spinale del paziente, che dev’essere prelevato tramite puntura lombare e tramite ospedalizzazione. Si tratta di un metodo rischioso, estremamente invasivo e non sempre praticabile.

Tenendo conto della grande diffusione della malattia e della crescente aspettativa di vita, la Commissione Europea ha appena nominato il CNR (Consorzio Nazionale delle Ricerche) e l’ISASI (Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti), che del CNR fa parte, a capo di un significativo progetto per la diagnosi precoce dell’Alzheimer, chiamato SensApp (‘Super-sensitive detection of Alzheimer's disease biomarkers in plasma by an innovative droplet split-and-stack approach’). 

Con 3 milioni di euro investiti, l’obiettivo è quello di sviluppare la tecnologia di un super-sensore in grado di rintracciare i segnali dell’Alzheimer da una sola goccia di sangue. Il nuovo dispositivo dovrà consentire una diagnosi rapida e non invasiva, consentendo così un intervento terapeutico tempestivo e mirato.

Selezionato tra 375 proposte e finanziato nell’ambito del pilastro d’eccellenza FET Open (Future and Emerging Technologies) e del programma Horizon 2020, il progetto coinvolge importanti co-partecipazioni internazionali, tra cui l’Università di Linz (Austria), l’Università di Bruxelles (Belgio) e il Centro Ricerche VTT (Finlandia).

“Il super-sensore sviluppato dal progetto SensApp”, afferma Simonetta Grilli, ricercatrice CNR-ISASI e coordinatrice del consorzio europeo, “rivoluzionerà l’approccio clinico al morbo di Alzheimer, con un enorme e conseguente impatto sulla società. La tecnologia abilitante sarà totalmente nuova, l’abbiamo nominata ‘droplet-split-and-stack’. Si baserà sull’effetto piroelettrico (temporaneo accumulo di cariche elettriche di segno opposto ndr) e ci consentirà di superare i limiti di diffusione riscontrati nei test immunologici tradizionali”. L’importanza delle conseguenze sociali del progetto è stata sottolineata anche dal Direttore del CNR-ISASI Pietro Ferraro: “SensApp è un bellissimo esempio di progetto in grado di mettere insieme ricerca di eccellenza su scala internazionale e, soprattutto, di produrre un notevole miglioramento nella qualità di vita delle persone”.

(Fonte: Ansa.it/salute – tg24sky/salute)

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