Si sono conosciute a Casa Melissa, unite da un male terribile: la sclerosi multipla. Insieme, facendosi forza l’una con l’altra, hanno scoperto come sorridere alla vita

Questa è la storia di un’amicizia più forte di qualsiasi malattia che ha come protagoniste Annalucia e Maura, rispettivamente operatrice e ospite della Residenza Casa Melissa di Mesagne (BR). Entrambe hanno un desiderio comune: mordere la vita fino in fondo. Annalucia inizia la sua avventura in OSA nel 2018 come animatrice della Residenza di Bellagio, in Lombardia. Una bellissima esperienza che le rimarrà nel cuore per sempre, interrotta bruscamente e troppo velocemente da una diagnosi feroce: sclerosi multipla. Sono i momenti in cui Annalucia si sente sferzata da un uragano che le spazza via tutto quello che aveva vissuto in precedenza. “Sentivo un vuoto nello stomaco, ero lì sull’orlo di un burrone in bilico, ma volevo gestire il mio corpo”, racconta. “Pensavo che sarebbe stato facile. Avevo la giusta grinta per farlo, la giusta determinazione, ma la realtà è che ancora non sapevo cosa mi sarebbe esattamente aspettato. Credevo che la sola rinuncia alle sigarette fosse la cosa più sciocca da fare”.

Dopo quella terribile notizia, OSA gli offre di trasferirsi in Puglia per iniziare la terapia e continuare il suo impegno lavorativo. A luglio del 2019 arriva a Mesagne per prendere servizio presso il centralino della struttura della Cooperativa. “Mi sentivo in una bolla che volava alto, dove nessuno riusciva a raggiungermi. Le terapie provocano degli effetti collaterali su tutto il corpo molto pesanti. Era difficile farmi capire, mi sentivo andare giù, sempre più giù, finché un giorno la mia attenzione fu attratta da una testolina con i capelli mossi rossicci, un sorriso disarmante e un’allegria travolgente. Maura era lì sulla sua carrozzina tranquillamente a suo agio”. Maura ha 38 anni ed è a Casa Melissa da molto tempo. Per sua scelta ha lasciato la vita che faceva in precedenza per vivere in residenza assistita dagli operatori OSA.

“Ricordo di aver visto Annalucia a luglio 2019, la osservavo da lontano e sapevo della sua malattia”, ci confida. “Vedevo che era turbata ma non volevo essere invadente e allora con la scusa di una sigaretta sono riuscita ad avvicinarmi a lei. Iniziammo a parlare, a confrontarci e mi rendevo conto che tante cose non riusciva a spiegarsele”. Maura è diretta e capisce che il solo modo per affrontare questo momento di difficoltà della sua amica è aprirle il cuore. “Decido di raccontarle la mia esperienza, come ho reagito alla diagnosi, come l’ho affrontata e come i miei parenti si sono rapportati con la sclerosi multipla. Le ho voluto spiegare che spesso chi si ammala riesce ad accettare di più il problema meglio di chi ti sta a fianco. Ecco perché ho deciso di seguire la mia strada e di venire in Casa Melissa”. Maura ha insegnato ad Annalucia a riconoscere i sintomi, ad affrontare i cosiddetti effetti collaterali e cambi di temperatura, a fregarsene quando gente ipocrita la etichetta come ‘malata’ senza considerare gli effetti di tali giudizi. “Lei ancora oggi mi tira su quando mi demoralizzo”, sorride Annalucia. “È la cosa migliore che mi sia potuta capitare dopo la diagnosi, lei è stata ed è la miglior psicologa, il miglior aiuto, la cura più efficace e per sempre le sarò grata”. La loro è un’amicizia unica e speciale, iniziata come confronto sulla malattia e giunta alla consapevolezza di non poter fare a meno delle confidenze dell’altra.

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