Secondo il Censis il 53,6% degli italiani dichiara che la copertura dello stato sociale si è ridotta e paga “di tasca propria” molte delle spese che un tempo venivano coperte dal sistema di welfare nazionale: il 18% della spesa sanitaria totale, cioè oltre 500 euro pro capite annuo contro il 7% registrato in Francia e il 9% in Inghilterra. L’ammontare della spesa che le famiglie italiane devono sostenere per poter usufruire di servizi di assistenza è di 10 miliardi di euro l’anno.

Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine “Bilancio di sostenibilità del welfare italiano” condotta dal Censis e dalle ricerche delle associazioni dei consumatori per il Forum ANIA-Consumatori e presentata a Roma lo scorso 20 ottobre.

A causa delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica e dei costi proibitivi della sanità privata, nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria, ovvero circa 9 milioni.

Il volume complessivo della spesa per i servizi sanitari è di circa 32 miliardi di euro l’anno: di questi 8/9 miliardi vengono spesi da 1,3 milioni di anziani per le badanti.

“Il welfare italiano sta cambiando – ha dichiarato Giuseppe De Rita, Presidente Censis – e le famiglie rispondono con processi di adattamento che includono una forte esposizione finanziaria, anche con fenomeni di rinuncia alle prestazioni. Questo cambio del welfare è problematico e non ci saranno grandi riforme. Ciò di cui c’è bisogno è che la famiglia ritrovi quella percezione di fiducia essenziale per fare sviluppo”.

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