Con un decreto del presidente commissario ad acta della Regione Lazio Nicola Zingaretti firmato il 30 dicembre, ha preso il via l’accorpamento delle ASL dell’area capitolina senza attendere il voto in Consiglio regionale. Una manovra che, secondo la Regione, dovrebbe portare a una razionalizzazione delle risorse, con un risparmio di oltre 60 milioni di euro l’anno.
Dal 1 gennaio 2016 è cambiata dunque la geografia della sanità di Roma Capitale: le ASL territoriali sono passate da cinque a tre. In particolare sono state istituite le ASL “Roma 1”, che accorperà le vecchie RM A e RM E e “Roma 2” le vecchie RM B e RM C. Contestualmente sono state soppresse le ASL Roma A, B, C ed E. La ex Roma D è stata rinominata “Roma 3”. Entro il 2017, però, l’Azienda Sanitaria locale 3 dovrebbe confluire in parte nella 1 e in parte nella 2.
Di conseguenza sono cambiati anche i nomi delle ASL Roma F, G e H rispettivamente in “Roma 4”, “Roma 5” e “Roma 6”.
In concomitanza con la soppressione delle vecchie RM A, B, C ed E, i precedenti organi di gestione sono decaduti e saranno nominati due Commissari straordinari. Per la RM 2 è già stata nominata Flori Degrassi, ex Direttore generale della Sanità della Regione Lazio.
In sintesi, le ASL di Roma Capitale saranno così articolate:
Roma 1 (ex ASL RM E e A): Municipi I, II, III, XIII, XIV, XV.
Roma 2 (ex ASL RM B e C): Municipi IV, V, VI, VII, IX.
Roma 3 (ex RM D): Municipi X, XI, XII e Fiumicino.