Nel mondo una persona ogni 3 secondi è colpita da demenza per un totale di 10 milioni di nuove diagnosi l'anno. Attualmente 46,8 milioni di individui sono affetti dal declino cronico delle facoltà mentali, di cui 1,2 milioni nel nostro Paese. Nella metà dei casi si stratta di Alzheimer. I dati di quest'allarmante 'epidemia' emergono dal Rapporto mondiale Alzheimer 2015 realizzato dall'Alzheimer Disease International (ADI) e diffusi dalla Federazione italiana Alzheimer.

Il report lancia l'allarme anche sul fronte dell'impatto economico della patologia che ad oggi ammonta a 818 miliardi di dollari annui. Questa cifra, attualmente sottostimata, è destinata a raddoppiare ogni 20 anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione, la predisposizione genetica, gli stili di vita e i fattori ambientali contribuiscono infatti ad accelerare l'incremento delle demenze che saliranno a 74,7 milioni nel 2030 e a 131,5 milioni nel 2050. Le stime parlano di 1000 miliardi di dollari di costi in 3 anni.”Possiamo dire di avere sottostimato la portata dell'epidemia odierna e futura di circa il 12-13% rispetto al Rapporto Mondiale 2009 – commenta Martin Prince del King's College di Londra – e con un andamento dei costi che cresce più rapidamente del numero di persone malate”.

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), la demenza interessa dall'1 al 5% degli over 65 con una prevalenza che raddoppia ogni quattro anni, giungendo a una percentuale del 30% all'età di 80 anni. “Nel nostro Paese i nuovi casi nel 2015 – sottolinea Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione italiana Alzheimer – sono stati 269.000 e i costi ammontano a 37,6 miliardi di euro”.  In Italia, stando al rapporto, ci sono 1.241.000 malati che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050.

Glenn Rees, presidente di Alzheimer's Disease International, sottolinea l'importanza di mettere in atto azioni mirate ad aumentare la possibilità di accesso a diagnosi tempestive, supporto post-diagnostico e migliore accesso all'assistenza, soprattutto in Paesi a basso e medio reddito.

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