In occasione del 60° anniversario di Campa, la Mutua Sanitaria Integrativa di Confcooperative, è stato presentato a Roma (21 marzo 2018) uno spot per raccontare i servizi che offre mettendo in evidenza, in particolare, l’aspetto mutualistico.
Campa nasce il 7 giugno 1958 a Bologna come Società di Mutuo Soccorso senza scopo di lucro ad opera di un gruppo di professionisti per fornire assistenza sanitaria alle categorie del lavoro autonomo, dei professionisti e degli artisti, che non avevano nessuna forma di copertura.
Il segretario generale di Confcooperative, Marco Venturelli, ha evidenziato la capacità di Campa di adattarsi alle trasformazioni sociali “continuando a offrire servizi di qualità basati sui valori della mutualità e della solidarietà, avendo sempre l’attenzione alla persona come punto centrale della propria attività”.
Oggi, infatti, assiste circa 45mila persone e offre coperture sanitarie integrative, assistenza diretta e indiretta, massimale illimitato e servizi h 24 oltre che in Emilia Romagna anche nelle regioni del Centro Nord (Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio) e su gran parte del territorio italiano. Con la riforma sanitaria del 1978 è divenuta una Mutua Sanitaria Integrativa del SSN aperta a tutti quei cittadini che vogliono avvalersi di una copertura sanitaria complementare a quella pubblica.
“Confcooperative ha creato una rete di mutue e cooperative sanitarie per rispondere alle necessità dei cittadini, che spesso rinunciano a curarsi per le insufficienze del SSN e i costi troppo elevati delle strutture private” ha spiegato il presidente di OSA e di FederazioneSanità-Confcooperative, Giuseppe Milanese.
“40 miliardi di spesa sanitaria privata, di cui solo una piccola parte mediata, sono la dimostrazione dell'attualità di una mutua come CAMPA”, ha proseguito Milanese. “Il nostro Servizio sanitario nazionale sorge sulle ceneri di un sistema mutualistico. A quarant'anni dalla sua nascita, però – ha argomentato Milanese – sempre più forti sono gli elementi di diseguaglianza del nostro modello universalistico, nato paradossalmente proprio per garantire equità ed uguaglianza. Ciò è testimoniato dalla quota crescente di spesa sanitaria privata, in buona parte sostenuta direttamente dai cittadini e solo in una percentuale minore mediata da enti come le mutue.
Per questa ragione, non c'è niente di più attuale dell'azione di una società di mutuo soccorso come Campa. FederazioneSanità – ha concluso – ha lavorato e continuerà ad impegnarsi per mettere insieme, nel quadro di un sistema di matrice no profit, il lato della domanda, rappresentato dalle sue mutue, e il lato dell'offerta, rappresentato dalle cooperative impegnate quotidianamente nel fornire assistenza sanitaria e sociosanitaria ai cittadini”.