Madre e nonna, Fortuna è scomparsa qualche giorno fa. Il racconto degli operatori che l’hanno assistita
Qualche giorno fa Fortuna, per tutti Tina, ci ha lasciato. Madre di tre figli e nonna orgogliosa, era assistita da OSA da molti anni. Ci piace ricordarla e raccontarla attraverso le parole e i pensieri degli operatori che si sono dedicati a lei, prendendosene cura praticamente fino all’ultimo. “Tina è stata una delle prime pazienti che ho conosciuto”, racconta Eugenia Fanelli, assistente sociale. “A causa di alcune patologie aveva difficoltà a parlare, eppure sapeva farsi capire benissimo. Ti coinvolgeva e si faceva voler bene sin da subito. Un atteggiamento solare che aveva con i miei colleghi ed anche con me. Non mi conosceva affatto, ma sorrideva tantissimo. Ricordo che mi mostrò la foto di un’ecografia che conservava sul suo comodino. A breve sarebbe diventata nonna, era felice di questo ed esprimeva la sua gioia in ogni modo. Quando è scomparsa, ho subito pensato che avrebbe lasciato un vuoto incolmabile, perché ormai parte integrante della nostra vita”.
Filomena, operatrice di OSA, ci offre una straordinaria galleria di immagini ed aneddoti fatta di “corteggiamenti ai bagnini sul lungomare di Ostia, attenzione alle frecce dell’automobile, carezze, abbracci e coccole donate e rubate. Nonostante le dicessi: ‘Non si può, c’è il Covid!’, lei faceva gli occhi seri, poi scoppiava a ridere. Mi piace ricordarla così: nella tenerezza e nella dolcezza che trasmetteva. La rappresentazione della ‘Pazza Gioia’, un uragano di emozioni che ora mi manca”. Carlo, anche lui tra i professionisti di OSA vicini a Tina soprattutto negli ultimi anni. “Nonostante le limitazioni motorie e di linguaggio”, dice, “aveva acquisito una serenità di vita straordinaria. Ogni incontro con lei era una festa. Tina ha portato luce nelle nostre giornate e la porta ancora con il suo ricordo. Quando una persona non c’è più, ci si augura che riposi in pace. Tina, Fortuna di nome e di fatto, la pace l’aveva trovata già in terra donandola a tutti noi”.