40 anni di storia (e di storie)
È il 1985, un gruppo di giovani medici, psicologi e assistenti sociali si riunisce in un garage di Tor Vergata, a Roma, per lavorare a un sogno comune: prendersi cura di chi è malato e non autosufficiente. Partendo dall’AIDS.
Da allora sono passati 40 anni e quel sogno chiamato OSA è diventato una delle realtà italiane più significative in ambito sanitario e socioassistenziale. A quei ragazzi, oggi classe dirigente della Cooperativa, se ne sono aggiunti sempre di nuovi e tutti insieme hanno costruito un’eccezionale storia di successo e di umanità.
Una storia che è la somma di decine di migliaia di singole storie, dei Soci Lavoratori, degli Assistiti, delle loro famiglie; storie che si intrecciano tra loro, che vengono da vicende e geografie differenti ma parlano una lingua comune, in una costante evoluzione che mette sempre al centro le persone.
Per questo, anche se è cresciuta in modo esponenziale in questi anni, raggiungendo quasi 50mila Assistiti, più di 3mila Soci e oltre 100 milioni di euro di fatturato, OSA non ha perso il senso della propria dimensione, che è quella del rispetto e del valore massimo attribuiti a ciascun singolo individuo che la compone.
I valori che ci ispirano
In OSA ciascun Socio lavoratore è chiamato ad esprimere la propria professionalità
nell’adesione a valori e ispirazioni che rappresentano un tessuto comune a tutte le componenti e in tutti i territori.
La cooperazione
OSA – Operatori Sanitari Associati si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale in cui ogni Socio opera esprimendo pari diritti e pari doveri. Il fine non è remunerare il capitale investito, ma il soddisfacimento del bisogno del Socio (scambio mutualistico) e degli Assistiti, in linea con i pilastri costituzionali e il principio di sussidiarietà che definiscono il mandato cooperativo.
L’aspetto umano della cura
Gli scopi sociali vengono realizzati attraverso un’attività di gestione di servizi sociosanitari ed educativi orientati in via prioritaria, ma non esclusiva, alla risposta dei bisogni sanitari delle persone e ad azioni e situazioni relative al disagio sociale di persone svantaggiate, con un approccio che mette continuamente la persona al centro di tutto.
L’integrazione con il sistema sanitario
OSA si è fatta portatrice sin dall’inizio di un’idea evoluta di medicina di prossimità, intesa come naturale continuità tra ospedale e territorio in una collaborazione tra il Sistema Ospedaliero e l’assistenza primaria (medici di medicina generale, farmacie di servizi, erogatori di assistenza sociosanitaria), superando le discontinuità, anzi tessendo una integrazione che punta alla riqualificazione del Sistema Salute.
Il metodo scientifico
La crescita significa anche e soprattutto evoluzione professionale, ottenuta attraverso percorsi di formazione continua per i Soci, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie mirate alla telemedicina e alla tutela degli Assistiti, progetti realizzati in partnership con enti di ricerca e istituzioni sanitarie di altissimo profilo scientifico come la Fondazione Ebri (European Brain Research Institute-Rita Levi Montalcini) e il Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli.